Tregolo
Da vari documenti risulta che Tregolo sarà chiamato nel tempo con nomi diversi:
Trivoli (1150), Trevoro (1200), Treguli (1300), Trigoro (1500), Tregholo (1514), Tregora (1526), Tregòr-Tregore (1574), Tregole (1678) fino all'attuale Tregolo.

Il primo documento che parla di Tregolo, una pergamena, risale al 1150 ed è conservato nell'archivio della Basilica di Monza.
 

La pergamena, " Memorie storiche di Monza e sua corte ", è scritta in latino dal canonico Antonio Francesco Frisi
 e parla di un castello comandato da un certo Guitardo edificato probabilmente intorno all'anno 1000.
 


Abbiamo cercato di immaginare come potesse essere Tregolo, col suo castello, nell'anno 1000
 

A sinistra il disegno della Chiesa di Tregolo dedicata a S. Michele Arcangelo
 e a destra i resti rinvenuti nel 1916, che ne hanno permesso la datazione.

 


Nel 1500 risulta proprietaria del castello di Tregolo la famiglia di Gerardo Bonacina.
In un atto del 1537 si legge che il governo spagnolo, subentrato al ducato di Milano,
istituì i feudi consegnando, dietro compenso, al conte Giuseppe Valeriano Sfondrato numerose terre:
Somarino, Petana, Masnaga e Tregolo.
Non è chiaro se in quell'anno il castello di Tregolo esistesse ancora ma di certo non avrebbe superato
l'anno 1556 quando il capitano Pozzo, su ordine del governo spagnolo che non poteva presidiarli,
demolì la maggior parte dei castelli esistenti lasciandone solo alcuni a difesa dei nemici.
 

In un documento del 1573 si legge che le frazioni si erano raggruppate in comuni:
 Centemero, Musico, Tregor, Petana e Breno.
Tregor comprendeva i caseggiati di Mulino della Crotta, Recupero-Torgio e Costa.
Tregolo aveva 22 famiglie per 116 persone e con Centemero, Somarino, Sidirono, Nibionno, Musico, Masnaghela e Petana
faceva parte della giurisdizione parrocchiale di Masnaga.
Nel 1574 l'Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo (S. Carlo), in visita a Tregolo, constata come sia ridotta
in cattive condizioni la chiesa di S. Michele e ordina quindi che la stessa sia chiusa.
Nel 1630 anche Tregolo paga il suo tributo, in termine di vite, alla peste.
Sembra che i frati francescani siano corsi in aiuto della popolazione di
Masnaga e Tregolo e forse a testimonianza di ciò venne eretta
la cappella dedicata a S. Francesco e S. Pietro (foto sotto).

 

 

Cappella che era posta sul muro del caseggiato, piazzetta di Tregolo
ora piazza Carlo Bianconi, demolito nel 2008

Nel 1678 la chiesa di S. Michele è ridotta ad un ammasso di macerie
e così a pochi metri di distanza Francesco Bonacina fa costruire
l'Oratorio di S. Francesco (verrà demolito nel 1916).

A sinistra disegno di Torre e Chiesetta del 1678
A destra dipinto di Giannino Grossi come doveva essere Tregolo nel 1700

Con la riforma austriaca verso il 1750 i comuni divennero solo tre:
Tregolo (con Costa Masnaga, Samarino, Suella, Recupero, Crotta e Petana).
Brenno (con Cadrega, Cà di Brenno, Colombaro e
 Camisasca-Rogolea-Brascesco della Parrocchia di Tabiago). Centemero (con Musico).

Il pittore Marco Gozzi (1759-1839), nel bassorilievo di sinistra, nato a San Giovanni Bianco (Valbrembana) stipulò un contratto
con il governo per la realizzazione di dipinti rappresentanti vedute lombarde tra le quali troviamo la veduta di Tregolo, sotto riprodotta.
Tregolo in quegli anni contava una popolazione di 132 persone.


Nel 1786 è l'anno della nascita di Carlo Bianconi:
la madre è Maria Caterina Mazza e il padre Pietro Antonio Maria Bianconi
è agente di Giovanni Battista Bonacina proprietario del vecchio castello di Tregolo
(del castello era rimasta la torre, le abitazioni e l'oratorio di S. Francesco).
Nel 1802 il giovane Carlo Bianconi, aveva 16 anni, si trasferisce in Irlanda.

 Carlo Bianconi ragazzo dal libro " Bianconi King of the roads "

Nel 1836, dopo vendite e passaggi testamentari, troviamo quale proprietario del castello di Tregolo
il Cav. Carlo Francesco Biffi nella cui casa vi era una umile ragazza con mansioni da governante: Laura Baraggia
(nel 1881 fonderà "La Famiglia del Sacro Cuore di Gesù" congregazione delle suore presenti a Costa Masnaga dal 15 Settembre 1892).
La Torre di Tregolo, per volere del proprietario, venne in quell'anno trasformata dall'ingegnere Cesare Bonacina in stile
romanico come si usava a quei tempi facendo porre anche una lapide in marmo a ricordo dei fatti storici (foto sotto).

A sinistra la torre in stile romanico e a destra la lapide in marmo.

1847 Disegno, presentato da Pietro Magni, per la realizzazione di una filanda a Tregolo.  
 

 

Nei disegni del Galbiatese Pietro Ronchetti vediamo un fontanile e due vedute di Tregolo del 1849

Il 2 Settembre 1850 nasce a Tregolo Angelo Francesco Confalonieri.

Francesco Confalonieri grande e prolifico scultore nato a Tregolo.  



 



Nel 1851 il parroco don Giuseppe Rimoldi (1842-1864), con lo "Stato d'Anime" fa un censimento della popolazione della parrocchia di Masnaga.
I comuni in quegli anni erano ancora tre: Tregolo, Centemero e Brenno.
Il comune di Tregolo comprendeva le frazioni di Masnaga, Palazzina, Sammarino,
Suella, Crotta, Recupero, Costa, Pettana, Cadrega.
Facevano parte della Parrocchia anche Baggero e Campo di Marzo del comune di Merone e Cibrone del comune di Nibionno.
Ecco i cognomi dei nuclei familiari di:

TREGOLO

Annoni, Besana, Bonacina, Brambilla, Canale, Caspani, Cesana, Ciceri, Colombo, Confalonieri, Corno, Fumagalli, Galimberti, Gerosa, Ghezzi, Mariani, Pirovano, Redaelli, Rigamonti, Riva, Rossini, Rovagnati, Rovelli, Sala, Sangiorgio, Savini, Sirtori, Tentorio, Tetamanzi, Viganò.

 

Nel 1854 il comune di Tregolo (con le frazioni Costa Masnaga, Sommarino e Pettana) aveva 680 abitanti.
Nel 1861 sindaco di Tregolo è Remigio Confalonieri (padre di Francesco) e gli abitanti sono 703.
Nel 1863 sindaco di Tregolo è Negri Giovanni e segretario Beretta Giovanni
(Beretta Giovanni era contemporaneamente sindaco di Brenno)
nel 1966 sindaco è Bramati Luigi,
nel1867 Bonacina Pietro e nel 1868 Mambretti Antonio.
Un Regio Decreto del 1870 riunirà i tre comuni,
Tregolo, Centemero e Brenno della Torre in uno solo: Costa Masnaga.

 

 

Primo sindaco del neo-nato comune sarà Beretta Giovanni.

Nel 1879 muore il Cav. Carlo Francesco ultimo della famiglia Biffi e la proprietà del "vecchio castello di Tregolo",
in assenza di eredi diretti passa ai cugini del Biffi: rag. Francesco e ing. Giovanni Beretta.

 

Nel 1879 la famiglia Beretta diventa proprietaria del "castello" di Tregolo
Nel dipinto di Giannino Grossi Tregolo nel 1893

Nel 1893 muore Francesco e nel 1896 Giovanni Beretta, la proprietà passa ai figli:
Paolo, Luigi, Annunciata e Teresa.
Nel Giugno del 1899 muore Paolo Beretta (aveva 28 anni) e allora la guida
della famiglia e delle proprietà passa nelle mani del fratello Luigi Beretta.

Paolo Beretta  

  Paolo e Luigi Beretta

Nel 1899 accanto all'edicola religiosa viene posta la lapide dei caduti

Luigi Beretta è uomo di larghe vedute e dai molteplici interessi. 
Alla fine dell '800 si dedica all'allevamento di cani di razza Setter e Bracco.
 

Pagina dedicata al canile di Tregolo sul libro "Il cane in azione" del 1899

 

 

A sinistra Dora IV, nata nel 1896, prima "fattrice"
e a destra Medor 3, nato nel 1894, primo "stallone" del canile di Tregolo

Due cartoline del Canile di Tregolo del 1900

 

Aurora, Elda, Eril, questi alcuni dei nomi dei numerosi cani allevati nel Canile di Tregolo

Nel 1903 Luigi Beretta fa sorgere, sotto la collina di Tregolo,
un canile per il suo allevamento che darà il nome alla nuova frazione.
(
sulla mappa frazione Canile - S. Luigi )

Medaglia del canile di Tregolo

 

Nelle tre fotografie i cani di Luigi Beretta all'esposizione canina di Sanremo e Milano nel 1930

Oltre ai cani Luigi Beretta possiede anche un allevamento di cavalli alla Cascina Poncia 


Tregolo dall'alto agli inizi inizi del  '900 e i cavalli
della Cascina Poncia di Luigi Beretta nel 1906

 

A sinistra Tregolo agli inizi del '900 e a destra com'era la vecchia Torre

Nel 1912 la famiglia Beretta fa costruire la Cascina Luigia (Fabbricone)

Luigi Beretta ama le cose belle e mal sopporta lo stile architettonico delle costruzioni di sua proprietà e così, nel 1914,
decide di fare abbattere il vecchio Oratorio di S. Francesco, le vecchie case coloniche e vuole che anche la Torre torni a nuovi splendori.

Dipinti di Giannino Grossi che mostrano lo stato delle proprietà Beretta nel 1913

       

Incaricato dei lavori l'architetto Luigi Perrone
(suo il progetto dell'allungamento della Chiesa Parrocchiale)
E' nei lavori di sistemazione del giardino, nel Luglio 1916, che inaspettatamente
vengono alla luce i resti della vecchia chiesetta di S. Michele, della quale si era persa traccia.
 

 

 
 

A sinistra i resti della chiesetta di S. Michele rinvenuti nel 1916,
in centro il libro di Tregolo, a destra il Dott. Antonio Magni
al quale dobbiamo gli studi e le ricerche archeologiche su Costa Masnaga e Tregolo

Nel 1917 vengono terminati i lavori di sistemazione della proprietà Beretta di Tregolo

Cartoline di Tregolo, spedite da Costa Masnaga negli anni dal 1905 sino al 1955,
che mostrano le varie fasi della trasformazione.             
 

1929: viene approvata la cappellania di Tregolo, primo Cappellano D. Pietro Colombo.

 

                                                    Don Pietro Colombo

Il 28 Agosto 1930 muore, a 82 anni, la madre dei fratelli Beretta Luigia Andina
(a lei sarà intitolata una via del centro del paese).

Luigia Andina Beretta  

Luigi Beretta viene nominato " Ufficiale della Corona d'Italia ".













 

Nel 1931 il prevosto, don Cristoforo Allievi (1927-1960), redige lo "Stato d'Anime",
vero e proprio censimento della popolazione di Costa Masnaga,
che terrà aggiornato per tutti gli anni che sarà alla guida della parrocchia Santa Maria Assunta.
Questo documento ci permette di stabilire quali nuclei familiari hanno risieduto dal 1931 al 1959
nella frazione Tregolo coi rispettivi cognomi:

Alteri, Amati, Andina, Anzani, Ballabio, Baratto, Barzaghi, Beretta, Bombana, Bonacina, Brambilla, Brusadelli,
Buzzi, Canali, Carpani, Castagnini, Cattaneo, Cester, Colombo, Corti, Donghi, Falchero, Favini, Ferrero,
Figliodoni, Formenti, Frigerio, Fumagalli, Fusi, Ganna, Gerosa, Libera, Longhi, Longoni, Magni, Mambretti,
Mapelli, Mariani, Marzagora, Mascoli, Mauri, Mazzoleni, Montanelli, Motto, Orio, Palma, Panzeri, Piazza,
Pirola, Piva, Pozzoni, Ratti, Redaelli, Rigamonti, Righi, Ripamonti, Riva, Rivetta, Romanzini, Rossini,
Sala, Schiavon, Sirtori, Soave, Sola, Taddei, Testori, Vandi, Vanoli, Zaborelli, Zanca, Zappa.

 

Nel dipinto di Giannino Grossi Tregolo nel 1932  

Oltre ai cani il Beretta si cimenta anche con un allevamento di polli di razze certificate.
 

A sinistra pollai sulla collina di Tregolo e
a destra un articolo su una rivista del settore del 1934

Tregolo dal Colombaio, alla sinistra Cascina Luigia e le nuove Scuole Elementari

 

Il 27 Febbraio 1939 muore Luigi Beretta.

 

Ottobre 1940 il nuovo cappellano è don Ambrogio Colombo

 

Tregolo nel 1934 durante la visita del Cardinale Ildefonso Schuster

 

 

Il 24 Maggio 1943 muore la sorella di Luigi Beretta Annunciata, il 23 Marzo 1946 muore anche Teresa.
La dinastia dei Beretta è terminata  e le loro proprietà, riguardanti la zona alta di Tregolo,
sono lasciate in eredità alle suore dell'Addolorata di Como col vincolo
che la moglie di Luigi Beretta, Eloisa che è ancora in vita,
sia usufruttuaria fino alla morte (10 Ottobre 1974).

 

Nel 1948 un decreto ufficiale stabilisce che Villa Beretta è Ospedale a tutti gli effetti e
nel 1949 le suore aprono una "Clinica di Chirurgia e Maternità" con 15 posti letto.
L'assistenza sanitaria sarà affidata al Dott. Aldo Cester,
già primario a Treviso, coadiuvato dai Dottori Arbore e Bellani.
L'esigenza di sangue per le trasfusioni spingono Suor Veronica Sosio,
capo sala infermiera, e le sue consorelle a cercare persone disponibili per le donazioni
ed è per questo che il 4 Ottobre 1953 nasce a Villa Beretta,
con 19 soci fondatori, la sezione "AVIS" di Costa Masnaga.

A sinistra un momento della premiazione a Suor Veronica Sosio da parte
del Sindaco Alfredo Colombo e a destra Soci Fondatori nella sala di
Villa Beretta dove fu fondata la sezione AVIS di Costa Masnaga
(fotografie del 1993)

1957 l'Arcivescovo Giovanni Battista Montini (Paolo VI) in visita a Villa Beretta.  

Nel 1959 un nuovo decreto autorizza il ricovero, a Villa Beretta, di bambini poliomielitici,
avrà come responsabile il Dottor Vito Giovannini.

1961 A sinistra Monsignor Carlo Marcora visita i bambini poliomelitici
di Villa Beretta e a destra una veduta di Tregolo.

Nel 1965 la costruzione di un nuovo padiglione e visto che la poliomielite
è ormai debellata Villa Beretta diventa un "Centro Ortopedico Fisioterapico".
Villa Beretta, grazie alle instancabili Suore dell'Addolorata e alla indiscussa capacità
dei medici e del personale impiegato, si conquista uno spazio sempre crescente
nel panorama sanitario locale e non solo!

26 agosto 1968: arriva a Tregolo l'urna con S. Paolo della Croce, accompagnata dai Padri Passionisti di cui è fondatore.
L'urna col Santo sarà esposta poi anche in Chiesa Parrocchiale.

 

 

1970 Suore dell'Addolorata che prestavano servizio a Villa Beretta in quell'anno  

Il 29 Settembre 1971 Mons. Teresio Ferraroni inaugura e benedice una nuova
ala dell'ospedale e nel 1981 la Regione Lombardia autorizza l'utilizzo
di Villa Beretta quale distaccamento di
"Lungodegenza riabilitativa dell' Ospedale Valduce di Como".
 

1978 Nel primo volume di "Ville della Brianza" si parla anche di Tregolo

1984 Lavatoio sotto Tregolo

1986: i vecchi fabbricati, di Villa Beretta, non rispondono più alle esigenze
del centro e così viene affidato un progetto di ristrutturazione
agli Architetti Giovanni e Ubaldo Castelli di Como.

1986 Lavori demolizione vecchi fabbricati  

Nel 1986 il Parroco di Costa Masnaga, Don Luigi Misani, lasciando la guida della
Parrocchia viene nominato Cappellano di Villa Beretta a Tregolo.

Don Luigi Misani dopo 26 anni a guida della Parrocchia è il nuovo
Cappellano di Villa Beretta.
 Nel mese di Marzo 1993 sarà nominato Cappellano D'Onore
di Sua Santità Giovanni Paolo II dal Cardinale Carlo Maria Martini
 

Il 17 Settembre 1989, alla presenza delle autorità locali e di quelle di Clonmel,
viene inaugurata, a Tregolo, Piazza Carlo Bianconi e Via Clonmel. 

1989: inaugurazione Piazza Carlo Bianconi (a sinistra) e
Via Clonmel (a destra) a Tregolo.

1993: La Torre di Tregolo e la delegazione di Clonmel
(presentazione libro Carlo Bianconi)

 

Villa Beretta
Il 9 Luglio 1993 il "Nuovo Ospedale" è terminato e il 17 Gennaio 1994
il Cappellano Monsignor Luigi Misani, già prevosto di Costa Masnaga,
benedice il nuovo reparto per pazienti comatosi e post-comatosi. 
 

Brochure Nuovo Centro e foto

Il 9 Novembre 1996 con la presenza del Cardinale Carlo Maria Martini
si festeggia il 50° anno di fondazione del Centro Villa Beretta
 


2007 Tregolo dall'alto

 

Nel 2008 Tregolo subisce una grossa trasformazione con la demolizione
del vecchio fabbricato di proprietà Magni (già sede di Scuola e Comune).

Vecchio fabbricato demolito

2009: vari punti di vista per Tregolo  

Nel posto occupato dal vecchio stabile nasce un nuovo nucleo abitativo!

 

 

2010 Le nuove costruzioni 
 

 

 

 

 

   


10 ottobre 2010 Inaugurazione "Trittico Commemorativo"
"Giornata del Paesaggio"

 

 

 

 

 

 

 

10 ottobre 2010 All'interno della manifestazione "Giornata del Paesaggio" è compresa la visita a Villa Beretta.

 

 

 

 

 



18 ottobre 2015 la manifestazione " Giornata del Paesaggio" è l'occasione per visitare Chiesa, Villa e Torre
di Tregolo in occasione dei cento anni dalla costruzione della Villa.

 

 

 

 

 

 Immagine a 360° dell'ultimo piano della Torre

 

Domenica 15 novembre 2015
Continuano i festeggiamenti per i 100 anni di Villa Beretta, da piazza mercato parte un corteo diretto a Tregolo.
Sfilano le autorità civili e religiose, i contadini e su due carrozze vediamo i figuranti, che rappresentano la famiglia Beretta,
e alcune suore delle Infermiere dell'Addolorata che rievocano il loro ingresso a Villa Beretta di Tregolo.
Una di queste suore, suor Paola, impersona la loro fondatrice Madre Giovannina Franchi.

 

 

A Villa Beretta la S. Messa concelebrata dal parroco don Adriano Colombini e da don Carlo Alziati.
Al termine parlano sul palco il sindaco Sabina Panzeri, suor Paola, la madre generale suor Manuela e il dottor Franco Molteni primario del centro.

 

Sopra, sul loggiato della villa, vediamo suor Paola, memoria storica di villa Beretta, e l'attuale superiora suor Bernardetta Lorenzon.
Sotto la gente al rinfresco offerto dalla Amministrazione Comunale di Costa Masnaga.

Il 10 maggio 2017 il Centro di Bioingegneria di Villa Beretta viene intitolato alla memoria del cav. del lavoro
Giovanni Battista Limonta.

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